mercoledì 9 luglio 2008

Il Coordinamento Nazionale FLP Dirigenti Professionalità Sanitarie scrive al Ministro Sacconi



Onorevole Ministro,

Le scrivo a nome del Coordinamento Nazionale FLP Dirigenti Professionalità Sanitarie che è composto esclusivamente da personale precario e che è stato costituito per cercare di trovare una soluzione all’instabilità lavorativa che colpisce circa il 70% dei veterinari del Ministero.

Nella lettera in allegato Le chiediamo la possibilità di avere un confronto diretto con Lei, per illustrarLe la nostra problematica e capire come il Ministero abbia intenzione di difendere il lavoro dei suoi dipendenti che, con professionalità e dedizione, giornalmente si impegnano a garantire il necessario livello di biosicurezza in Italia.

Distinti saluti,





B. Carla



Alleghiamo la lettera inviata al Ministro:


"Al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali,
Onorevole Maurizio Sacconi
e p.c.
Al Sottosegretario di Stato On. Francesca Martini
Al Vice Capo Gabinetto Dott. Giovanni Zotta
Al Capo Dipartimento Dott. Romano Marabelli
Al Direttore Generale Dott. Giuseppe Celotto
Al Direttore Generale Dott.ssa Gaetana Ferri
Al Direttore Generale Dott. Silvio Borrello
Al Direttore Generale Dott. Fabrizio Oleari
All’On. Gianni Mancuso
All’On. Rodolfo Viola
ANMVI
FNOVI
SIVEMP

Onorevole Ministro,

nel discorso che il sottosegretario Onorevole Francesca Martini ha tenuto il 4 giugno 2008 al vertice FAO, per la prima volta i servizi veterinari ministeriali periferici e centrali sono stati valutati fondamentali per la tutela della salute pubblica.

L’On. Martini ha spiegato come “l’abrogazione delle barriere doganali tra gli Stati aderenti all’Unione Europea e la conseguente soppressione dei controlli alle frontiere tra tali Paesi, nonché l’aumento degli scambi comunitari e delle importazioni dai Paesi Terzi delle merci, rappresentino senz’altro un possibile fattore di rischio per la diffusione delle patologie animali, zoonosi e tossinfezioni”. L’Influenza Aviaria, l’Afta, la Blue Tongue, la peste suina appartengono infatti alle così dette «Transboundary animal diseases (TADs) » in quanto “sono malattie contagiose epidemiche degli animali che possono diffondersi rapidamente, superare facilmente le frontiere nazionali e determinare serie conseguenze socio-economiche nonché possibili ripercussioni sulla salute pubblica” .
L’On. Francesca Martini ha quindi sottolineato come gli uffici ministeriali veterinari periferici e centrali abbiano un ruolo primario nella lotta di tali malattie infettive diffusive. I PIF (Posti di Ispezione Frontaliera) e gli UVAC (Uffici Veterinari Adempimenti Comunitari) controllano, infatti, quotidianamente tutti i prodotti di origine animale e gli animali che arrivano da Paesi Terzi e dall’Unione Europea al fine di garantire non solo la sicurezza alimentare, ma anche la legalità delle operazioni commerciali ed il benessere degli animali stessi. La gestione delle emergenze a livello nazionale è invece affidata agli uffici veterinari centrali che tra le loro mansioni hanno anche il coordinamento degli uffici periferici, le relazioni con i vari organismi internazionali e la valutazione del rischio in materia di sicurezza alimenta.


È quindi evidente come gli uffici veterinari ministeriali abbiano un ruolo strategico nel mantenimento in Italia di un adeguato livello di biosicurezza e sia di conseguenza indispensabile che essi siano correttamente finanziati e gestiti. A questo proposito, è necessario segnalare che circa il 70% del personale veterinario che gestisce questi uffici, garantendone il regolare funzionamento, è stato assunto con contratti a termine che si protraggono, in alcuni casi, da più di quindici anni; ciò costituisce non soltanto una mancanza di garanzie per il futuro dei lavoratori stessi, ma anche per l’efficace funzionamento di tutto il sistema di sorveglianza e di controllo della salute pubblica.


In diverse regioni italiane, i medici veterinari precari utilizzati per lo svolgimento di attività aventi carattere istituzionale e continuativo sono stati inclusi in processi di stabilizzazione. Nel protocollo d’intesa per la stabilizzazione del personale precario dell’area della dirigenza medica e veterinaria della Regione Veneto (firmato dell’Onorevole Martini il 30 ottobre 2007 che allora ricopriva anche il ruolo di Assessore alla Sanità della Regione Veneto), è evidenziato come questa stabilizzazione sia un riconoscere ai veterinari le “tutele proprie del rapporto di dipendenza a tempo indeterminato a fronte di posizioni lavorative del tutto assimilabili per contenuti e stabilità a quelle coperte dal personale già inquadrato”. I dirigenti precari della professionalità sanitarie sono stati assunti dal Ministero della Salute con il contratto dei colleghi a tempo indeterminato in quanto occupano le stesse posizioni lavorative. Risulta quindi ingiustificato che a questi dipendenti non venga riconosciuta la stessa meritata tutela lavorativa necessaria per garantire non solo il loro futuro, ma anche per assicurare l’efficace funzionamento degli uffici ministeriali e, quindi, per tutelare il sistema di sorveglianza e controllo della sanità pubblica.


Lo scorso anno i direttori e i rappresentanti degli uffici periferici veterinari ministeriali hanno scritto una lettera all’allora Ministro della Salute On. Livia Turco chiedendole di concretizzare l’impegno da lei promesso nel trovare una soluzione al problema del precariato del personale delle professionalità sanitarie (vedi allegato 1).


Ci rivolgiamo oggi a Lei chiedendoLe di avere la possibilità di un confronto diretto, per esporLe in modo più dettagliato la nostra storia e per comprendere come il Ministero abbia intenzione di difendere il lavoro dei suoi dipendenti che, con professionalità e dedizione, giornalmente si impegnano a garantire il necessario livello di biosicurezza in Italia.





In attesa di un Suo cortese riscontro, ci è gradita l’occasione per porgerLe i nostri più distinti saluti.


Torino, 8 luglio 2008


Coordinatore Nazionale FLP Dirigenti Professionalità Sanitarie


Carla Bilewski

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